L’intelligenza artificiale può aiutare contro i crimini legati alle criptovalute? Coinbase, una delle piattaforme più note per l’acquisto e la vendita di “criptovalute“, è quotata al Nasdaq e il suo titolo ha perso oltre il 75% del suo valore di mercato nell’ultimo anno. Celsius, una piattaforma di intermediazione di “criptovalute”, ha deciso di sospendere i prelievi. Bitcoin, che è stato ribattezzato Deadcoin da alcuni, valeva $ 67.000 nel novembre 2021 e ora è sceso a $ 19.000. Allarmi inascoltati hanno causato perdite reali nei portafogli di molti investitori. Il valore del token Terra Luna va a zero: è di 40 miliardi di dollari. Trovare il vello d’oro ha bruciato risparmi e ambizione. Ma il rischio non è limitato alle tasche degli investitori, si può vedere il rischio sistemico. Così, mentre la BCE è al lavoro per pubblicare un regolamento che non entrerà in vigore prima del gennaio 2024. La Banca d’Italia ha pubblicato sul proprio sito una newsletter sul tema della finanza decentrata volta ad aprire un ampio confronto con operatori di mercato.
“L’intelligenza artificiale può essere utilizzata per rafforzare i sistemi di rilevamento delle frodi e le tutele antiriciclaggio, identificare i clienti in modo più efficace e definire nuovi metodi per gestire al meglio i rischi associati alle criptovalute”, ha dichiarato a luglio Alessandra Perrazzelli, Vice Direttore Generale della Banca d’Italia. Intervento a un convegno dal titolo “Using Artificial Intelligence to Combat Financial Crime” tenutosi a Torino il 13 marzo.
Cosa ha dichiarato la Perrazzelli?
La banca centrale italiana accoglie con favore l’uso dell’intelligenza artificiale nel mondo finanziario, ma è anche ben consapevole dei rischi che può comportare. “Come Banca d’Italia, siamo consapevoli delle potenzialità dell’intelligenza artificiale – aggiunge Alessandra Perrazzelli – in quanto si applica a molteplici settori e funzioni istituzionali e aziendali. Le innovazioni tecnologiche rappresentano quindi un’opportunità per sviluppare modalità e metodi per intervenire in modo rapido ed efficiente a supporto attività antiriciclaggio, tutelare i clienti e quindi tutelare la stabilità del sistema finanziario”.
In un contesto dinamico e accelerato come quello attuale, la Banca d’Italia ha svolto un ruolo attivo di stimolo e catalizzatore, cogliendo l’occasione per facilitare la transizione del sistema finanziario verso un nuovo equilibrio. Mentre al contempo è tempo per rafforzare la governance dei rischi, compresi quelli relativi ai rischi legati alla criminalità della crisi finanziaria.
“Sulla base delle best practice adottate a livello internazionale – spiega il Vice Amministratore Delegato – negli ultimi anni sono stati sviluppati tre diversi canali di dialogo con il mercato: Canale Fintech, Milano Hub e il Regulatory Sandbox. Stanno comprendendo e approfondendo uno strumento efficace per la possibilità di rischi e benefici dei progetti nel settore fintech. Un sistema di facilitatori dell’innovazione nell’ambito della strategia fintech della banca ci consente di agire da catalizzatore con la flessibilità necessaria per sostenere e guidare la modernizzazione del sistema bancario e finanziario. Iniziative necessarie per migliorare conformità orizzontale degli operatori e rafforzare i sistemi di misurazione e gestione del rischio”.
Crypto asset e la Banca d’Italia
Per quanto riguarda i crypto asset, si attende ancora una regolamentazione europea in materia. Nonostante si stiano compiendo sforzi in questa direzione, il mondo crypto si muove sempre troppo velocemente. Sono in corso lavori a livello internazionale ed europeo per sviluppare una nuova serie di regole e controlli per questi prodotti. L'”ecosistema” associato, ma la loro piena attuazione richiederà ancora tempo. Nelle ultime settimane, Parlamento e Consiglio hanno raggiunto un accordo politico nell’ambito dei negoziati MICAR. Attualmente è in corso una riunione tecnica per la messa a punto del testo del regolamento.
“I tempi necessari per introdurre queste nuove regole non sempre sembrano essere commisurati alla rapida diffusione dell’innovazione – puntualizza il dirigente di Banca d’Italia – In attesa che la materia sia almeno in parte regolata dalle norme europee, ci auguriamo di pubblicare la comunicazione del 15 giugno, per fornire la necessaria distinzione concettuale, per richiamare l’attenzione pubblica sui rischi, e per indicare agli operatori professionali alcuni presidi volti a mitigare i rischi.Dichiarazione del Financial Stability Board on International Regulation and Supervision of Cryptoasset Activities, 11 luglio muoversi in questa direzione, richiamando l’attenzione del mercato sui rischi degli asset crittografati.
“Il dialogo continuo con i mercati – Alessandra Perrazzelli in una presentazione dal titolo “L’esperienza dei Fintech Hub come acceleratori del cambiamento digitale” – rappresenta un elemento essenziale per raccogliere dati e informazioni per monitorare l’evoluzione del sistema finanziario, individuare nuovi strumenti di misurazione del rischio, e, ove possibile, definire preventivamente la risposta normativa più idonea a favorire la buona innovazione, cioè quella che coniuga i nuovi servizi con l’integrità del mercato e la sicurezza e tutela dei depositanti”.