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Mocio, Assiom Forex: «Il mercato resta incerto, ma l’Italia non è più indietro»

Presidente Assiom Forex: «È troppo presto per parlare di una vera e propria inversione di tendenza. L’associazione? Focus sui temi della sostenibilità e dell’euro digitale »

Navigare nei mercati finanziari è diventato sempre più difficile negli ultimi anni. Solo l’anno scorso, alla vigilia dell’Annual Meeting di AssiomForex (Associazione degli Operatori dei Mercati Finanziari), presieduta da Massimo Mocio, che fu il primo a partecipare dopo la crisi Covid, il tema era come il Paese sta affrontando i difficili anni di la pandemia. Nessuno immaginava che il conflitto tra Ucraina e Russia, iniziato il 24 febbraio 2022, avrebbe presto presentato un altro cigno nero. Questo cigno nero azzererà tutte le previsioni economiche e finanziarie di economisti e operatori. Ci sono voluti meno di 12 mesi per ribaltare le strutture finanziarie e produttive più stabili. Le banche centrali hanno iniziato ad aumentare i tassi di interesse a un ritmo che non si vedeva dagli anni ’50. I timori di recessione e aumento dell’inflazione sono diventati un incubo del mercato.

Tuttavia, gli ultimi dati macroeconomici in Europa e negli Stati Uniti sono stati migliori del previsto, il che sembra indicare che l’economia è in fase di atterraggio morbido. Il mercato sembra crederci e diventare aggressivo, iniziando a vendere allo scoperto la banca centrale, sostenendo che gli aumenti aggressivi dei tassi sono andati troppo oltre. Le ultime riunioni di BCE e Fed sembravano dare ragione al mercato.

Dott. Mocio, il mercato è troppo ottimista in questo momento?

In effetti, i dati economici per il quarto trimestre sono stati migliori del previsto. Le previsioni di crescita hanno beneficiato di un forte calo dei prezzi del gas a causa di un inizio inverno più mite del previsto e della decisione della Cina di abbandonare la sua strategia zero-Covid. Tutti questi fattori hanno determinato una forte ripresa degli asset obbligazionari, in particolare delle azioni, a livello globale dallo scorso autunno dopo il sell-off del 2022. Gli investitori si sono nuovamente focalizzati sulle azioni europee, che Wall Street mantiene ancora a sconto rispetto alle loro valutazioni rispetto alle azioni europee. La performance media delle borse europee è in rialzo di circa il 25% dai minimi di metà ottobre, recuperando gran parte delle perdite accumulate nel 2022 e tornando su livelli vicini ai massimi di fine 2021. Al contrario, l’S&P 500, nonostante abbia guadagnato il 17% dal suo minimo di metà ottobre, è ancora in calo di circa 10 punti percentuali dal suo massimo all’inizio del 2022.

C’è il pericolo di un nuovo cigno nero nelle circostanze attuali?

Nel complesso, è troppo presto per parlare di una vera e propria inversione di tendenza. Rimane alto il rischio che il recente rialzo possa far parte di un rally di sollievo (contrassegnato dall’ottimismo a breve termine) piuttosto che rappresentare l’inizio di un nuovo trend rialzista di lunga durata per la borsa. Gli utili societari non sono stati rivisti al ribasso per riflettere una possibile recessione. La crescita attesa dell’EPS sia per l’S&P 500 che per l’Euro STOXX è vicina al 5%. Nel medio termine, vediamo rischi al rialzo per l’inflazione ei tassi di interesse e rischi al ribasso per la crescita. Negli ultimi 50 anni, l’economia statunitense è caduta in recessione ogni volta che la Fed ha alzato i tassi di interesse in risposta a un’inflazione superiore al 5%.

Quali sono le prospettive per le obbligazioni italiane?

L’Italia non è più il retro dell’Europa. I dati sul Pil sono migliori del previsto, migliori di Francia e Germania: nel 2022 il Pil italiano crescerà del 3,9%, superando il livello pre-epidemia. Si prevede che la crescita del PIL acceleri nel 2024, con una crescita prevista dello 0,6% nel 2023, trainata in parte dal calo del PNRR e dei prezzi dell’energia. Ciò ha reso l’indice FTSEMIB uno dei migliori in Europa. Il BTP ha ridotto gli spread sui Bund di analoga scadenza al di sotto dei 200 punti base. Data la quota storicamente bassa di titoli di Stato italiani detenuta da settori esteri, pari al 25% del debito azionario totale. L’aumento dei rendimenti e le previsioni di un modesto rallentamento dell’economia favoriscono gli asset italiani, attirando gli investitori verso le obbligazioni italiane. Le famiglie hanno la liquidità che possono utilizzare per diventare acquirenti netti di titoli di Stato italiani. Circa un terzo delle attività finanziarie delle famiglie italiane (quasi 4.900 miliardi di euro) sono detenute in depositi e conti correnti, e quindi possono essere pronte a investire.

Come con Assiom Forex, quali argomenti stai ricercando?

Come associazione con Assiom Forex, ci concentriamo sulle questioni relative alla sostenibilità e all’euro digitale. Per l’Europa, la transizione verde verso una crescita economica sostenibile è diventata ancora più urgente dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, esponendo la dipendenza degli Stati membri dell’UE dalle importazioni di combustibili fossili da Mosca e, quindi, la loro vulnerabilità. Negli ultimi anni l’UE ha raggiunto la leadership mondiale nella finanza sostenibile. Come dimostra un aumento significativo dell’emissione di obbligazioni e fondi ESG che incorporano criteri di investimento sostenibili. Un altro tema su cui sta lavorando Assiom Forex è il processo di introduzione di un euro digitale. Visti i progressi compiuti dalla Federal Reserve e dalla Bank of China su dollari digitali e renminbi. Quest’anno la Commissione europea presenterà una proposta legislativa, seguita da un’indagine della BCE per delineare le opzioni disponibili per la progettazione tecnica di un euro digitale, con una decisione attesa in autunno prima che possa procedere all’attuazione.